DI CLAUDIA SABA
Quando non si hanno idee e buoni propositi, non si sceglie.
Più comodo scegliere di non scegliere.
Accade a Latina dove il Pd sceglie di appoggiare il candidato con meno probabilità di vittoria.
L’amministratore che non amministra da quattro anni, che si fece eleggere con una lista civica e che per poter vincere, ci raccontava di prepararci “al bello”.
Un bello che in realtà non si è mai visto in questi quattro anni
di “non si può fare perché mancano i fondi” e per “quelli di prima” che hanno lasciano debiti.
Un’amministrazione che non ha certo abbondato in gentilezza e grazia quando qualcuno ha iniziato a muovere loro le prime critiche.
Spezzate e disprezzate ancor prima di nascere.
Con aria di superiorità perché “noi siamo noi e voi non siete un cazzo!”
La fiducia è venuta meno
già un anno dopo quando a tutti e’ stato chiaro che “lista civica” era stata soltanto un espediente, una bella favola inventata per l’occasione.
Quattro anni ad aspettare questo momento per rimandarli a casa.
Adesso, a qualche mese dal voto, si palesa finalmente l’inganno di questa amministrazione “radical chic”.
Insieme all’inadeguatezza e debolezza di un Pd che non ha alcuna carta da giocare.
Che non prova nemmeno a riscattarsi, magari perdendo, ma cominciando a ricostruire una propria identità di spessore.
Così sceglie di non scegliere ed è la scelta peggiore.
Una scelta che permetterà il ritorno di una destra cambiata solo in apparenza ma che in realtà non è mai cambiata per davvero.
Quella stessa destra che per anni non ha mai ostacolato il proliferare dei clan malavitosi che hanno scritto la storia di questa città.
E vinceranno loro.
Torneranno a splendere come un tempo grazie a una sinistra che sceglie di perdere appoggiando l’unico uomo che certamente non potrà vincere queste elezioni.
Grazie Pd.