DENARO E (IL)LEGALITA’

DI VINCENZO G. PALIOTTI

Si basa su questo il disegno che ha animato chi è responsabile della caduta del governo Conte. E non è necessario spiegarne i dettagli perché basta fare un flash back degli ultimi 30 anni per capire chi ha diretto questo “teatrino” e perché.

E’ il luogo comune che spesso si utilizza: “a volte tornano”, ma in pratica non se ne sono mai andati, si sono confusi in mezzo alle tante sigle che sono nate dopo il novembre 2011 quando cioè tutti si sono illusi che l’era Berlusconi era finita.

Hanno agito come agiscono cosa nostra, la ‘ndrangheta, la camorra, nelle retrovie per non apparire aspettando che la gente dimenticasse, e purtroppo uno dei maggiori difetti della nostra gente è proprio la memoria. Se così non fosse non avremmo di certo dimenticato cosa ha rappresentato e cosa ha provocato il berlusconismo nel nostro paese lasciando alle sue spalle rovine che ancora fatichiamo a rimuovere; non avremmo dimenticato come costui è arrivato in cima alla piramide, con quali mezzi e con il contributo di chi è arrivato.

Avremmo dovuto avere un moto di disgusto rifiutando un “ritorno” simile, e la politica avrebbe dovuto, memore di quanto sappiamo su questa persona, tirare fuori l’orgoglio di non ricadere nel passato prossimo e trovare una sintesi per evitare quel “ritorno” facendo fronte comune, specialmente a sinistra.

Ma, come detto, “a volte tornano”, e sono tornati con evidenti intenzioni, calcolando cinicamente quando agire. Proprio quando cioè si sarebbe parlato di giustizia e, ovviamente, danaro. Denaro destinato a riformare il Paese, giustizia per proteggere quel denaro e la sua destinazione, uccidendo la speranza degli italiani onesti e dei più bisognosi; uccidendo la speranza di ritrovare prestigio e rispetto degli altri Paesi, uccidendo la speranza di avere un ruolo di primaria importanza in Europa, tutte cose ritrovate con grande fatica grazie all’arrivo al governo del l’Avvocato Conte, va bene chiamarlo così signora Meloni?

Non si illudano però i “fiancheggiatori” mascherati da difensori della patria, di partecipare poi al “banchetto della vittoria”. I traditori, i delatori, i fiancheggiatori hanno un destino comune e una volta utilizzati vengono ripagati con una stessa moneta. Verranno date loro le briciole, se pure le avranno, e lasciati al loro destino. Proprio come usa fare chi beneficia di certi “favori” per mettersi al sicuro, temendo che un giorno costoro li possano poi tradire a favore di altri, chi lo ha fatto una volta non ci pensa mai due volte per rifarlo.