Di LIDANO GRASSUCCI
Si esce poco la sera, compreso quando è festa
E c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra
E si sta senza parlare per intere settimane
E a quelli che hanno niente da dire
Del tempo ne rimane
Una canzone, una profezia. Le sere lunghe, ora sono cassa armonica di notti di pioggia e fuori c’è la paura che fa da consigliera. Per chi ha niente da dire del tempo ne rimane, ma chi raccontava ora perde il legame con chi ascolta e a sua volta racconta. E’ difficile rimanere uomini così.
Un lupo si fa cane per parlare col padrone se non può più co i suoi, noi ci stiamo facendo anime avvitate, prive di vita. Lupi che si aggirano affamati ma non hanno gli altri con cui cacciare, lupi gatti siamo impossibilitati a vivere.
Ci scriviamo, è vero, ma è come un parlare marziano perchè le parole, i sentimenti non hanno più voce.
Quando incontri un altro hai il gelo del senza volto e gli occhi sono disperati di solitudine. Viviamo in asettiche bolle e ogni giorno rinunciamo ad un pezzo degli altri, e passano i giorni, i mesi, gli attimi sono eguali a se stessi.
Dentro cova quel che eravamo ma ucciso dalla paura. Che occhi ha il sole? Chi si ricorda quando disegnavamo anche la luna con la faccia, il naso, la fronte e ci pareva opportuna come il posto del nostro senno. Ora il sole indossa la maschera a gas, la luna attende il vaccino per gli over 80 e non spuntano più. Sono giorni che non c’è sole, stelle, e il mare pare color di melma e urla, la neve si nasconde nella nebbia.
Direte, sei pessimista? No, il contrario. Noto questo distacco per nostalgia dell’abbraccio. Noto questo distacca perchè vorrei dire a chi non conosco: “chi sei, chi sono”, e a chi è già dei miei “come stai”.
Vorrei fare una rivoluzione insieme che è semplicemente ri-stare insieme, vorrei semplicemente scoprire quel che c’è da scoprire perchè è per questo che siamo nati e non per “vivere come bruti”. Vorrei dire, ora è tempo di un viaggio a toccare il mare, una corsa a sentire la neve, o semplicemente camminare e dire a ciascuno che incontro “buongiorno” e lui fa lo stesso con me. Vorrei salutare una madonnina in alto su un palazzo e chiedere la grazia di mantenermi umano.
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