DI MARINO BARTOLETTI
Il Governo Conte si è dimesso e, come ultimissimo atto, ha “restituito” al CONI quella sacrosanta autonomia che d’altra parte la stessa politica – in virtù di non si sa quali velleitarie “competenze” – aveva messo in discussione creando solo equivoci, pasticci e incidenti diplomatici internazionali.
Tutto è bene quel che finisce bene (anche se fa amaramente sorridere il fatto che un Governo morente debba dedicare i suoi ultimi respiri a questo argomento): e così lo sport italiano potrà avvicinarsi con dignità e serenità alle Olimpiadi di Tokio (ammesso che si facciano) e con più credito a tranquillità a quelle invernali di Milano-Cortina.
Ma la domanda (temprata dalla storia dello sport in Italia ) è: negli ultimi due anni non bastava “studiare” un po’ prima di fare tutto questo casino?