BCE. ALLARME DEL CONSIGLIO DI VIGILANZA: RISCHIO AUMENTO CREDITI DETERIORATI

DI VIRGINIA MURRU

 

E’ stato il responsabile del Consiglio di Vigilanza della Banca Centrale Europea a lanciare l’allarme, mettendo così in guardia gli Istituti di credito dell’Eurozona dal rischio di un aumento incontrollato degli NPL (Non-performing Loans), ossia i crediti deteriorati. Torna dunque a rimbalzare l’eco di un tormentone che ha assediato la gestione di tante Banche europee, anche piuttosto blasonate, che hanno dovuto fare i conti con questa mole non di rado notevole di crediti inesigibili, autentico ordigno per l’assetto finanziario e gestionale.

Per questo il Consiglio di Vigilanza della Bce, ha imposto norme precise al riguardo, dato che ‘è ampiamente riconosciuto che livelli elevati di NPL finiscono per generare un impatto negativo sul credito bancario all’economia1 , per effetto dei vincoli di bilancio, di redditività e di capitale a cui sono soggetti gli enti creditizi che li detengono.’

E’ assodato che i provvedimenti volti a rendere sostenibili i crediti deteriorati all’interno dei bilanci bancari, non possono che essere positivi per l’economia. La crescita e la ripresa economica poi, per ovvie ragioni di stimolo, svolgono un ruolo importante nella risoluzione degli NPL. Dopo la crisi del 2008, il problema dei crediti deteriorati è cresciuto e per questo diversi Organismi Internazionali se ne sono ampiamente occupati nei loro studi, tra questi il FMI, che ha diffuso a suo tempo un importante documento dal titolo “Strategy for Resolving Europe’s Problem Loans”.

Significativo il numero di Istituti di credito che a partire proprio dalla crisi economica esplosa nel 2008 in Europa (in seguito a quella dei subprime e mercato Immobiliare negli Usa), hanno dovuto fare i conti con la gestione dei crediti deteriorati. E tanti sono stati i Paesi europei colpiti dalla crisi finanziaria, tra questi purtroppo l’Italia. Ma nemmeno la Germania ne è stata immune, considerato che i suoi due fiori all’occhiello, ossia Deutsche Bank e Commerzbank, hanno affrontato autentiche tempeste, fino a sfiorare il default, se non fosse stato per i generosi aiuti di Stato.

La Bce per indurre gli Istituti di Credito a reagire con energia di fronte al drammatico aumento dei NPL, ha deciso di metterli sotto esame, stabilendo parametri, analisi e stress test in grado di stabilire la sostenibilità dei conti.

La Vigilanza bancaria europea esegue queste prove di stress per valutare dunque la capacità di tenuta degli Istituti agli shock economici e finanziari. I risultati delle prove fanno sì che le autorità in questo ambito identifichino la fragilità e vulnerabilità delle Banche sottoposte ai test, e conseguentemente per affrontare in modo tempestivo con gli Istituti interessati le strategie d’intervento per il risanamento.

La contingenza di queste problematiche, secondo il Consiglio di Vigilanza dell’Eurotower, si sta ripresentando nel clima di emergenza sanitaria ed austerity in questi anni di Covid. E’ stato il capo della Vigilanza della Bce, Andrea Enria, a fare presenti i rischi e ad esortare a reagire prima che sia troppo tardi: “Non si aspetti la fine della moratoria per fare pulizia” – ha dichiarato.

I crediti deteriorati potrebbero diventare un ordigno che rischia di deflagrare all’interno dei bilanci delle Banche. Un monito giunto in seguito alla presentazione dei risultati dello SREP, ossia l’analisi sul patrimonio e la gestione del rischio.

Le autorità di Vigilanza infatti svolgono un regolare esercizio di valutazione e misurazione dei rischi su ogni singola banca. Questo tipo di controllo è denominato “processo di revisione e valutazione prudenziale” (In inglese: Supervisory Review and Evaluation Process) il cui acronimo, è appunto SREP.

Tramite lo Srep il focus è orientato sulla situazione dell’intermediario in termini di requisiti patrimoniali, e ovviamente la gestione dei rischi. A conclusione di questo processo l’Autorità trasmette alla Banca ‘la decisione Srep’, in cui si definiscono gli obiettivi fondamentali per affrontare le vulnerabilità che sono state riscontrate. A seguito di questi suggerimenti, che sono vincolanti, l’Istituto di credito deve recepire l’esito di questi risultati e intraprendere tutte le iniziative di carattere correttivo volte a migliorare la situazione nei tempi previsti.

Secondo il Consiglio di Vigilanza dell’Eurotower, l’aumento dei NPL, si è rivelato quasi improvviso, certamente impatto negativo dovuto alla forte crisi scatenata dalle misure di contenimento dei contagi da Covid-19, obiettivo primario degli esecutivi dei singoli Stati, non solo in Europa, ma a livello globale.

Questo emergere ‘improvviso’ dei crediti deteriorati, peraltro, spiegano le Autorità, ‘non del tutto emersi nei portafogli’, sta diventando una priorità nella sorveglianza del settore finanziario.

L’attenzione – sempre secondo l’Organo di Vigilanza della Bce – è rivolta all’adeguata classificazione e misurazione dei rischi nei bilanci degli Istituti, e sul grado di preparazione e sostenibilità nel gestire tempestivamente i debitori in affanno. A seguito di queste considerazioni, la Bce ha provveduto a comunicare alle banche ‘un numero di raccomandazioni più elevato’.

I requisiti – fanno inoltre sapere dall’Eurotower, resteranno stabili, così come gli orientamenti complessivi SREP. Le banche, secondo le rilevazioni effettuate in tempo di Covid, evidenziano una buona capacità di tenuta, ma permangono elementi di vulnerabilità in alcune aree, soprattutto per ciò che concerne il ‘rischio di credito’.

E’ importante – conclude la Vigilanza BCE, che gli Istituti non aspettino la fine della moratoria sui prestiti per monitorare i bilanci e portare in superficie i crediti a rischio di inesigibilità. Enrico Enria, capo del Consiglio di Vigilanza, ammonisce sul rischio di un aumento delle ‘sofferenze bancarie’ alla scadenza delle misure. E’ pertanto necessaria la classificazione dei crediti come Utp (acronimo di Unlikely to Pay, ossia ‘probabilità di inesigibilità’), che comportano un certo margine di rischio, ma non si considerano ancora delle ‘sofferenze’.