DI VIRGINIA CIARAVOLO
Forse è davvero il caso che ci fermiamo un momento e decidiamo di smettere di nutrire questo mostro bulimico che abbiamo dentro. Basta con questa spettacolarizzazione di voler a tutti i costi spiegarci nei dettagli come muore una giovane donna per mano di un maltrattante. Possibile che tocca subire in TV, sui quotidiani, online minuto per minuto descrizioni meticolose sui tagli inferti alla vittima, sullo stato di decomposizione di un cadavere, sul sangue sparso, sulle nefandezze compiute sul corpo inerme? Sembra proprio che violenza di genere, stupri, uccisioni di bambini vi attirano come le api sul miele. E allora si clicca all’ infinito, e più clicchi più si vendono copie, più la notizia si dilata.
Nei femminicidi poi, da alcuni studi effettuati, sembra ci sia un “surplus di erotizzazione dato dal corpo femminile brutalizzato, violentato, malmenato, ucciso e quindi a disposizione dello spettatore.”
Serve tutto questo alla causa? No ! Mi serve sapere che forse prima di incendiarla le ha rasato i capelli? No! Serve solo ad incutere terrore in quelle che stanno subendo, e allora così come si è smesso di postare donne livide e tumefatte cerchiamo di capire perché e come fare, il resto lasciamolo agli esperti.
Virginia Ciaravolo
Psicoterapeuta- criminologa