DI VINCENZO G. PALIOTTI
Siamo tornati indietro giusto di 10 anni quando nel 2011, rimosso finalmente Berlusconi, arrivò Monti, che i più considerarono, erroneamente, al di sopra delle parti e per il quale si chiese il voto di fiducia sotto forma di “voto di responsabilità”, vuoi per le condizioni socioeconomiche del paese ma anche per quelle politiche. Questa sorta di “commissariamento” della politica portò a risultati che ancora paghiamo, per tutti basti ricordare la ministra del lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero.
Oggi ci risiamo, siamo ricaduti nello stallo, con l’aggravante del Covid che sta contando centinaia e centinaia di morti al giorno, che ha messo in ginocchio il Paese con conseguenze economiche tragiche. Come allora anche oggi abbiamo nomi e cognomi di chi ha provocato l’ennesimo disastro per il Paese, oggi con l’aggravante, come detto, della pandemia, che lo abbia chiaro a mente Mattero Renzi che ha volutamente e per interessi di bottega, ma anche per rancori personali, ignorato i 90.000 morti e quelli che ancora, purtroppo, rischiamo di registrare.
Di conseguenza, e come allora, il Presidente della Repubblica, che allora era Napolitano, Mattarella si è appellato al senso di responsabilità di tutte le forze politiche, il che significa appoggio al governo dei tecnici che non avendo un “taglio politico”, il Presidente è stato più che chiaro, dobbiamo pensare che escluderà la politica dalle decisioni sul da fare.
Tutto ciò è assurdo, inaccettabile perché se così fosse passeremmo dal ricatto di Renzi a quello del governo tecnico che deciderà su tutto scontentando tutti e se la memoria non ci inganna, con l’esperienza del governo Monti furono i soliti noti a pagarne le conseguenze, le classi più deboli, tutto questo con i voti favorevoli dei “responsabili”, sinistra compresa. Quegli stessi “responsabili” che non hanno avuto il buon senso, ma anche il fegato, di ricacciare indietro le mire di un avventuriero senza scrupoli, e che appoggeranno invece i tecnici.
Ma attenzione perché se si esclude la politica si rischia di escludere il volere del popolo e il resto lo si può immaginare.