TENSIONE SUPERFICIALE IL FILM DI GIOVANNI ALOI UN TIEPIDO ESORDIO

Non basta usare soggetti femminili e scrivere sceneggiature che affrontino il mondo delle donne per realizzare un film interessante o almeno gradevole.

E non sempre con le opere prime bisogna essere più generosi. Tensione Superficiale il film diretto da Giovanni Aloi e scritto a quattro mani insieme a Heidrun Schleef è dopotutto un esordio di due nomi che hanno già una discreta esperienza nel mondo cinematografico.

Il film manca però di un soggetto valido e la sceneggiatura ne risulta debole, frammentaria, incompleta e vuota.

Si vorrebbe fotografare una piccola realtà di provincia dell’Alto Adige, con i soliti benpensanti piccolo borghesi corrotti e meschini negli affetti, attraverso la storia di una giovane donna/madre in difficoltà economiche e all’apparenza fragile. Ma la confusione o meglio la superficialità che muove a livello psichico e realistico i personaggi disorienta. Madri, prostitute, traditori, genitori. Gira una giostra senza una solida struttura reale, non c’è partenza né sviluppo di una vera coscienza che approfondisca o si renda significante. Neanche alla libertà femminile nelle proprie possibilità di scelta, anche se fallimentari, viene data giustizia.

Le sequenze di immagini senza dialogo non arricchiscono né valorizzano particolari atti a dare la giusta tensione che è nel titolo del film.

Superficiale invece è la parola corretta che compare.

Il film sarà visibile dal 18 Febbraio su Chili, Rakuyen TV, e #iorestoinsala