TOTO’, UNGRANDE TRA UOMINI E CAPORALI

 

DI VINCENZO G. PALIOTTI

15 Febbraio 1898 a Napoli, nel quartiere Sanità, nasceva Antonio de Curtis in arte Totò.

Totò è stato un grande comico, al pari di Buster Keaton, di Charlot e come questi due grandi anche la sua comicità aveva una morale, una filosofia.

Totò divideva gli uomini in due categorie: “uomini e caporali”. Allora non pensava che oggi questa sorta di “filosofia” sarebbe ancora più attuale di allora.

Allora i caporali erano solo una parte contenuta di umanità che però angariava gli uomini che erano in massima parte.

Caporali era, per Totò, sinonimo di prepotenza, di ignoranza mista a cattiveria, caporale per Totò significava calpestare gli onesti, i puri, gli idealisti quelli che credevano al bene contro il male, proprio come oggi.

Oggi i caporali sono cresciuti in numero e se ne trovano tanti ed in ogni settore della vita e sono diventati ancora più cattivi perché oltre alla voglia di potere si è aggiunta la voglia del bene materiale, del denaro.

Caro Totò quanto avevi ragione.

Buon Compleanno dunque caro Totò, tu non sei mai andato via, ti sei solo reso invisibile pensando: “tanto ci sono i miei film, io posso restare defilato, nel mio mondo privato così come mi è sempre piaciuto”.

Auguri quindi Principe del sorriso, quel che hai regalato tu nella tua esistenza, ed anche dopo, è incalcolabile tanto è grande.
Oggi sono certo saresti al fianco di chi soffre, saresti schierato ancora una volta contro i caporali ed anche per questo non possiamo e non potremo mai dimenticarti