SESSISMO, MA LE SCUSE SOLO ALLA DESTRA?

DI EMILIANO RUBBI

Io sono d’accordo che si stigmatizzino gli insulti sessisti di Giovanni Gozzini, professore universitario, che ha chiamato Giorgia Meloni “vacca” e “scrofa”.

D’accordissimo.

E sono anche d’accordo sul fatto che la destra, compatta, insorga.
Sono pure d’accordo con Mattarella che telefona alla Meloni per portarle la sua solidarietà.

Solo che non ricordo altrettanta indignazione e altrettanti attestati di solidarietà, sempre a destra, quando il professore universitario leghista Gervasoni commentò una foto di Elly Schlein scrivendo: “ma che è, n’omo?”

Non ricordo tutta questa indignazione, a destra, per gli insulti di massa a Carola Rackete, a Laura Boldrini paragonata a una bambola gonfiabile da Salvini, a Cecile Kyenge chiamata “orango” da Calderoli, a Maria Elena Boschi, a Liliana Segre, a Virginia Raggi, ma anche a Silvia Romano, alle volontarie rapite in Siria Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, alle studentesse minorenni che osarono esporre un cartello contro Salvini.

Non ricordo niente del genere, a destra, in tutti quei casi.
Allora gli insulti sessisti andavano benone.

Ma di sicuro sono io che ho la memoria corta, vero?