IL RECOVERY NON E’ IL MONOPOLY

DI MASSIMO RIBAUDO

Adesso il governo è fatto ed è in azione, la tappezzeria…ehm.. i sottosegretari ci sono, pronti, partenza..via…

Ma dove si va? Ah, non lo sappiamo.
Noi non sappiamo nulla del programma concreto del governo di Mario Draghi.
Ci dobbiamo fidare del fatto che Mario Draghi è uno bravo e capace – lo è nel suo settore -, e che quindi farà andare le cose meglio di Giuseppe Conte che è stato buttato fuori da Italia Viva.

Ma che deve fare, su che cosa si basa la valutazione finale del suo operato?

– Il piano vaccinale.
– La progettazione del Recovery Fund.
– Varie ed eventuali.

Io direi di controllare il Governo su un elemento fondamentale: COSA PRODURRANNO GLI INVESTIMENTI NEL RECOVERY FUND?
Avere un’ottica da produttori, da industriali, non da finanzieri.

Non stiamo investendo 209 Mld (che poi saranno molti di meno) per far quadrare un bilancio. Il futuro dei giovani non si misura dal livello dei prezzi e della stabilità della moneta.
Il mondo tra venti anni è creato da quali prodotti e servizi vorremo PRODURRE.

Vogliamo produrre vaccini? Vogliamo produrre cure?
Auto elettriche. robot, batterie o mini reattori nucleari?

Draghi si chiede quale sia il ritorno di cassa migliore.

No. Non funziona così. Quello è il Monopoly. Quale terreno e attività comprare che ci dia la rendita maggiore.

Ragionare così, fino al 2019, ci ha trasformato nella peggiore società italiana degli ultimi trenta anni, ricchezza smisurata raccolta in poche mani, ascensore sociale fermo. E, per come abbiamo affrontato il Covid-19, ci ha fatto cadere addosso la peggiore crisi sanitaria da dopo la guerra, e un numero di decessi abnorme.

Quindi stiamo attenti a COSA FANNO, COSA PRODUCONO CONCRETAMENTE i progetti del Recovery Fund, non a QUANTO RENDONO.

Il mondo pensato dai finanzieri e dei banchieri è la causa della situazione attuale. Usciamone.