DI IMMACOLATA LEONE
Farmacia.
Stranamente senza nessuno.
Sono al banco a prendere ciò che mi occorre.
Siamo io e le due farmaciste.
All’improvviso sento l’altra farmacista dire “signora la mascherina”!
Mi giro e la vedo.
Una donnina, piccolissima, vecchissima e di una dolcezza infinita.
Ce l’ha la mascherina, è in mano tutta stropicciata, se la guarda e dice che ce l’ha.
Se la mette in maniera impacciata.
Li riconosco certi sguardi, si è vergognata per essersene dimenticata.
All’improvviso la farmacista gliene porta una nuova confezionata.
Lei la guarda e la giovane con dolcezza le dice di mettere quella che è nuova.
La vecchina la prende con vergogna.
Se la mette.
Ha gli occhi lucidi.
L’ho guardata come se guardassi mia mamma.
Mia madre ha me, forse lei non ha nessuno.
Rimproverano i vecchi che escono, ma se non possono farne a meno?
L’ho aspettata fuori.
Le ho chiesto dove abitava e se aveva bisogno di qualcosa, ma lei mi ha risposto educatamente che non aveva bisogno di niente.
L’ho capita eccome.
Non puoi fidarti di un’estranea di questi tempi.
Mi sono depressa e mi sono avviata da mia madre.
Quanta solitudine.