DI VINCENZO G. PALIOTTI
Il mio ricordo di Lucio Dalla è legato ad un complain, reclamo.
Era l’inverno 2003, il complain era relativo al cattivo funzionamento del riscaldamento nella sua junior suite. Mi recai nella sua stanza e constatato il disguido feci in modo di riparare.
Ci fermammo a parlare ed il fatto che io fossi napoletano lo colpì tanto che, mi permetto di dire, nacque un’amicizia.
Lucio scendeva all’Hotel Exedra, al centro di Roma e del quale ero direttore, settimanalmente ed ogni volta che lo incontravo si parlava di Napoli, di Totò, delle bellezze della mia terra e di quanto si considerasse napoletano anche lui.
Arrivò l’ultimo dell’anno e Lucio volle farmi un regalo. Avendo saputo che in hotel era presente il presidente della società proprietaria si presentò al ristorante, durante il cenone, con un suo tastierista e cantò qualche suo brano, tra i quali “La casa in riva al mare” della quale io gli avevo parlato entusiasticamente, tutto questo solo per amicizia senza pretendere nessun compenso, veramente un bel gesto.
Uno dei tanti episodi della mia lunga carriera nel settore dell’ospitalità.