DI MASSIMO RIBAUDO
Leggo in giro le solite profondissime riflessioni degli intellettuali “de sinistra” che si perplimono e alzano il sopracciglio infastiditi che ci siano persone che si interessano alle sorti del Partito Democratico.
In genere questi intellettualoidi sono persone che erano stipendiate dal PCI e alle quali il Pd non ha trovato un posto remunerato.
Il Pd è come Sanremo. Uno schifo di baraccone, ma solo lì dentro ci puoi trovare qualcuno che sa ancora cantare.
Guardate le Regioni dove ci sono più morti e dove c’è la peggiore disorganizzazione vaccinale.
Sono gestite dal centrodestra. La selezione lì dentro è per fedeltà alla linea.
Nel Pd e in Articolo uno quelli capaci sono sempre di meno, ma si trovano ancora. Magari marginalizzati dallo stesso Pd, si vedano De Luca ed Emiliano, ma qualcuno che sa leggere due parole in croce e sa fare due conti sta nel Pd.
Tutti gli altri sono giri di affari berlusconiani e renziani, che, certo, sono anche fin troppo presenti nel partito democratico.
L’alternativa? Al momento i giochetti di Grillo e Casaleggio Jr. mi preoccupano.
Non so se lasceranno autonomo Giuseppe Conte.
E, scusate, ma i grillini, sul far due conti e leggere oltre le cinque righe, si dimostrano ancora poco allenati.
Ma tutto questo basta a decidere di votare PD?
Ad oggi no, la risposta è NO.
Mentre guardare Sanremo è piacevole.