DI EMILIANO RUBBI
Per capire di cosa stiamo parlando:
Al momento, TRE casi di sospette tromboembolie provocate dal vaccino Astrazeneca, in Italia, e trenta in Europa, sono diventate la notizia del giorno.
Trenta su più di 3 milioni di vaccinati con Astrazeneca, ovvero circa lo 0,001%.
L’incidenza della mortalità del Covid, invece, si attesta attorno al 3% (in Italia sono morte 101.000 persone su 3.120.000 malati).
E la percentuale di quelli che sono finiti con un casco in testa o un tubo in gola in terapia intensiva è estremamente più alta.
Oltretutto, per ora, non esiste una sola prova di una correlazione tra il vaccino e le tromboembolie in questione.
Neanche una.
E ogni anno muoiono 100 persone ogni 100.000 della stessa malattia, in Italia.
La frequenza delle tromboembolie, tra vaccinati e non vaccinati, è identica.
La comune Aspirina, per farvi un esempio, provoca reazioni allergiche al 2,5% delle persone.
Uno su 5.000 può andare in shock anafilattico.
In pratica: le reazioni gravi ad Astrazeneca (non confermate e probabilmente non correlate al vaccino) sarebbero 30 su 3 milioni, ma se un numero uguale di persone prendesse l’Aspirina, quelli che avrebbero uno shock anafilattico sarebbero 600.
E i mass media stanno facendo un casino incredibile per una percentuale di morti infinitesimale, oltretutto senza prove che quei decessi siano correlati al vaccino.
Per favore, amici complottisti, venitemi di nuovo a raccontare quella storia che i vaccini ammazzano migliaia di persone ma “non ce lo dicono”, su.