Da giorni si susseguono le notizie circa un riavvicinamento diplomatico tra Turchia ed Egitto dopo l’interruzione del 2013. Mentre i turchi premono per un incremento delle relazioni e degli incontri bilaterali, sembra che il governo egiziano abbia redatto delle conditio sine qua non per la normalizzazione dei rapporti tra i due Stati.
Le condizioni poste sono molto chiare e da una prima analisi anche abbastanza pesanti: per quanto riguarda il Cairo le comunicazioni tra Turchia e Egitto saranno solo a livello sicurezza internazionale e non riguarderanno la linea politica dei due paesi, come invece annunciato da Ankara, questo perché il Cairo ritiene che la Turchia sia uno Stato che sponsorizza il terrorismo, infatti quest’ultima ospita importanti esponenti dei Fratelli Musulmani, che è un’organizzazione considerata illegale in Egitto.
Il governo egiziano ha chiesto come precondizione per il ripristino totale delle relazioni con la Turchia il blocco “di tutti i media dei Fratelli musulmani che attaccano l’Egitto e il divieto di ospitare qualsiasi attività politica dei Fratelli musulmani sui suoi territori.
Oltre ciò l’Egitto si aspetta che la Turchia rispetti il diritto internazionale marittimo per quanto riguarda la demarcazione marittima nel Mediterraneo, infatti Ankara non riconosce queste norme. La terza condizione ribadisce che non potrà esserci un accordo Turco-Egiziano per il Mediterraneo orientale se non vi sarà un propedeutico accordo turco con gli europei, in particolare con i ciprioti e i greci.
La quarta condizione richiesta dal Cairo è che i mercenari al soldo turco presenti in territorio libico lascino immediatamente il territorio di questa martoriata regione. Quindi in pratica si chiede che la Turchia abbandoni la Libia sia politicamente che militarmente.
Le condizioni riguardano anche altri scenari di guerra: l’Egitto ha infatti elaborato un calendario che prevede il ritiro delle truppe turche dalla Siria, nonché un accordo vincolante con l’Iraq con il quale Ankara si impegnerebbe a non intervenire per nessuna ragione in territorio iracheno.
La sesta condizione indica l’inclusione di Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti nei negoziati, inoltre, la Turchia dovrebbe presentare formale richiesta di scuse per i reati portati avanti dal governo turco contro i paesi del Golfo.
Il Cairo quindi non concluderebbe alcuna intesa con la Turchia, a meno che Ankara non si impegni a non intervenire mai negli affari degli Stati arabi e ad osservare e preservare la sicurezza nazionale araba.
Fino ad oggi il governo di Ankara non ha risposto alle richieste dell’Egitto, che come abbiamo visto investono non solo questioni tra i due paesi ma riguardano un più ampio spettro di relazioni internazionali. Anche gli analisti più ottimisti sono scettici rispetto all’accoglimento delle richieste egiziane e ad una normalizzazione dei rapporti nel breve periodo.