DI EMILIANO RUBBI
Il 21 marzo 2020, mentre eravamo in pieno lockdown, Cuba, uno staterello che conta pochi abitanti in più della sola Lombardia, spedì in Italia 37 medici e 15 infermieri specializzati in malattie infettive.
Cuba: uno Stato che da quasi 60 anni subisce un embargo totale imposto dagli Stati Uniti, embargo rinnovato e inasprito da Donald Trump che prima di lasciare del tutto la presidenza si è premurato di farlo inserire nella lista dei cosiddetti paesi “terroristi”.
Ecco, quello Stato piccolo e povero l’anno scorso ci diede una mano, pensò a noi.
Qualche giorno fa, il nostro paese ha ben pensato di ringraziare Cuba per quanto fatto lo scorso anno, votando contro una risoluzione dell’ONU che si proponeva di mettere un punto sulle sanzioni economiche degli USA che da anni hanno portato alla fame diversi paesi, tra i quali proprio Cuba.
Perché a noi le “dittature” non piacciono.
O meglio, ci piacciono solo quelle tipo l’Ungheria di Orban, che resta tranquillamente nella UE ed è pure alleato di Salvini.