DI MARINO BARTOLETTI
Gianni Brera, che pur essendo stato un maestro di giornalismo forse aveva perso qualche aderenza con la contemporaneità, non riuscì ad amarlo. O probabilmente non lo capi. Ma Arrigo Sacchi che oggi compie 75 anni (e a cui va il mio abbraccio) è stato uno dei grandi, veri rivoluzionari del calcio italiano e mondiale.
Dopo di lui – che lo si ammetta o meno, che lo si apprezzi o meno – il calcio non è più stato quello di prima. E di questo – malgrado alcune interpretazioni forzate e sbagliate del “sacchismo” – dobbiamo essergli grati.
Come CT della Nazionale ha conquistato una finale mondiale, perdendola ai rigori. Col Milan ha vinto in pochissimo tempo due Coppe Intercontinentali, due Coppe dei Campioni e uno scudetto (al suo debutto in Serie A).
Secondo Brera che, come detto, non gli voleva bene, di scudetti, ne ha persi due.