DI LEONARDO CECCHI
“Sogniamo un’Europa che fa poche cose e le fa bene senza usare l’arma del ricatto”.
Salvini così ora mentre fa una conferenza stampa con Orbán. Io boh, parla di ricatti altrui e ha un bel “coraggio”.
Lo dica all’amico al suo fianco, che con intimidazioni para-mafiose minacciava di far saltare per aria il Recovery se l’Ungheria non avesse avuto più soldi, facendo così un danno all’Italia. Lo dica a lui, che da anni incassa fior di quattrini, anche italiani, dai fondi europei senza assumersi mezza responsabilità sui migranti e anzi scaricandole sugli altri, compresi noi che lo paghiamo (pure).
Ed è tutto iper-documentato, poche interpretazioni: se c’è qualcuno che ricatta, questo si chiama Orbán.
Dunque a chi vota Lega per cui gli italiani vengono “prima”, sta bene farsi prendere così per i fondelli? Contenti voi ragazzi, applauditeli pure. Però la prossima volta che questi vengono a batter cassa i soldi dategli voi di tasca vostra, che a fare i sovranisti con i soldi degli altri siamo tutti bravi.