IN ITALIA SI PREMIA LA RENDITA, CONTRO IL LAVORO E LA PRODUZIONE

 

DI MASSIMO RIBAUDO

A chi incassa dividendi da società quotate in Borsa tocca un’aliquota del 26%, di poco superiore a quella pagata da chi ha un reddito imponibile inferiore ai 15mila euro.
Considerato che il listino di Milano è fatto per lo più da banche, assicurazioni e utilities, significa che la Borsa non finanzia il sistema produttivo e tenere bassa l’aliquota per favorire la capitalizzazione non serve.

C’è poi il tema delle aliquote Irpef compresse negli anni che pesa più sul ceto medio e c’è l’imposta di successione che in Italia è al 4% contro una media dei paesi OCSE del 15% con la Germania dove è al 30% e L Francia al 45%.

Ancora: chi ha un imponibile di 60mila euro come lavoratore dipendente ha aliquota al 43%, chi vive di rendita affittando appartamenti e guadagna la stessa cifra sul reddito paga appena l’11%.

Ecco cosa crea la DISUGUAGLIANZA.