DI LEONARDO CECCHI
“Invece che il lockdown ti ammazziamo la famiglia”, “Ti spelliamo vivo”, “Sei da odiare e appendere a testa in giù”.
Oggi 4 dei soggetti che da mesi spedivano pesanti e-mail minatorie al ministro Speranza contenenti queste minacce sono stati, finalmente, individuati.
Case perquisite e, sorpresa, è saltato fuori che questi individui agivano attraverso indirizzi gestiti da server situati fuori dall’Europa. In altri termini, con professionismo volto a mantenere l’anonimato.
Questo sistema d’odio e minaccia, social e mail, non è tenuto in piedi solo dall’individuo che in preda alla rabbia scrive insulti o intimidazioni a sproposito. C’è qualcosa di più: c’è un modello, articolato, di gente organizzata sul web che ha come obiettivo l’intimidazione sistematica.
Lo abbiamo visto con Segre, Mattarella e ora anche con Speranza. Tante volte sono odiatori “semplici”, altre, come questa, gente che sa benissimo cosa sta facendo, al punto tale da conoscere sistemi di copertura non indifferenti.
È andata male per loro, a questo giro. E ora la speranza è che si vada a fondo per sradicare questo schifoso modello intimidatorio, prendendo uno ad uno questi vigliacchi.