UCCISE L’EX AMANTE A COLTELLATE, ERGASTOLO PER ANTONINO BORGIA

DI CLAUDIA SABA

Ana Maria di Piazza, 29 anni, siciliana di adozione.
Incontra Antonino Borgia, sposato, “stimato” imprenditore di Partinico, un paesino vicino Palermo.

Quando Ana gli dice di aspettare un bambino, lui la uccide.

Il delitto è spietato.
Borgia la insegue, la uccide poi getta il suo cadavere sulla strada.
Un video estrapolato dalle riprese della sorveglianza, mostra Ana mentre lo supplica: “Fermati, sono incinta, io ti amo!”.
L’autopsia rivela che Ana era incinta di tre mesi.
Il medico legale conta dieci coltellate.
Fatale quella alla gola.
Borgia, arrestato, racconta agli inquirenti che Ana lo stava ricattando.

Oggi, Borgia, è stato condannato all’ergastolo.
La sentenza, emessa dalla Corte d’Assise di Palermo, è stata presieduta da Sergio Gulotta.
Borgia era imputato di omicidio volontario, premeditato e aggravato dai futili motivi e di occultamento di cadavere.
Contestato anche il procurato aborto.
La madre di Ana Maria e il figlio di 11 anni si sono costituiti parte civile nel processo. L’assassino ha continuato a sostenere che Ana lo ricattava e gli aveva chiesto dei soldi per non rivelare alla moglie di aspettare un bambino da lui. La sua versione però, non ha mai convinto gli inquirenti.

Questo uno dei commenti alla notizia della condanna dell’uomo.
È di una donna…

“Forse se le straniere la smettessero di frequentare uomini già sposati e cercassero uomini scapoli sarebbe un bene per tutti detto questo pace all’anima sua”.