DI MARIO PIAZZA
La vicenda dell’ufficiale di marina che vende informazioni riservate all’agente di una potenza straniera non dovrebbe sorprendere nessuno, visto che tutti i paesi del mondo hanno nelle proprie ambasciate più grandi o più “calde” addetti alla sicurezza che spediscono ai propri servizi note informative perlopiù inutili.
Il problema casomai sorge quando invece di osservare e riferire passano all’azione, come hanno fatto nel 2003 gli USA con il rapimento di Abu Omar a Milano, o i killer dell’amichetto saudita di Renzi con l’omicidio di Kashoggi.
Mi colpisce invece l’aspetto umano del nostro ufficiale di marina, una professione che solo a pronunciarla evoca integrità e abnegazione, un ometto più tonno che talpa che come il più stupido dei giocatori d’azzardo vive facendo passi più lunghi della gamba uno dopo l’altro. Quattro figli, quattro cani, il villone, la piscina e non sappiamo cos’altro, senza avere la capacità di ridimensionarsi quando i soldi facili sono finiti.
La capacità di adattarsi alle circostanze è la vera grandezza dell’essere umano e chi non la possiede sarà sempre un poveraccio, non importa per quanto tempo riuscirà a farla franca svendendo la propria decenza invece della villa e dei macchinoni.