DI ORNELLA MEDDA
Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di esprimere ed attuare la sua volontà.
A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col timore dell’intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l’ordine ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti.”
Oggi – 11 Aprile 1987 – si toglieva la vita Primo Levi, aveva attraversato l’inferno da testimone dei campi di concentramento e da lì il suo cuore non uscì mai. Ha urlato, scritto, testimoniando l’orrore.
Certe vite insegnano, ma l’ignoranza non conosce maestri.