I 70 ANNI DI IVANO BORDON

 

DI MARINO BARTOLETTI

Ivano Bordon è arrivato ai 70 anni in punta di piedi. Con la modestia e con la dignità di sempre. È stato un grandissimo portiere: e anche un grandissimo preparatore di portieri, al punto da vincere due titoli mondiali (in panchina nell’82 come secondo di Zoff e nel 2006 al fianco di Lippi).

A vent’anni era già uno dei primi “numeri uno” d’Europa: e lo è rimasto in silenzio, mentre altri suoi colleghi sgomitavano per conquistare le prime pagine. Il suo garbo è stato proporzionale alla sua completezza fra i pali.

L’Inter lo acquistò che aveva quattordici anni dalla Juventina Marghera per poco più di un milione. Regalò la pelliccia a sua mamma e a sua sorella. A diciotto esordio in Serie A. L’anno dopo diede una mano a Vieri vincendo il suo primo scudetto (c’erano ancora Burgnich, Facchetti, Mazzola, Corso, Jair, Bedin insomma la vecchia guardia della squadra del Mago): i pulcini erano lui, Oriali e Bellugi. A venti – come detto – diventò l’eroe di Berlino parando tutto (rigore compreso) contro il Borussia Moenchengladbach, nel “prolungamento” della famosa partita della lattina.

Poi nerazzurro (quasi) a vita e secondo scudetto con la nuova Inter di Beccalossi e Altobelli. Doveva andare alla Juve quando Zoff mollò: ma la trattativa si impantanò e al suo posto venne preso Tacconi. E accettò così la garbata corte del Presidente Mantovani per una bellissima esperienza alla Samp.

Ha giocato 22 volte in Nazionale (e per sette anni) pur avendo davanti “Dinomito”: è stato convocato per due Mondiali, diventando formalmente Campione nell’82. Poi la seconda vita dietro le quinte, soprattutto in quella Juventus che evidentemente era nel suo destino: cinque scudetti con Lippi come preparatore dei portieri (si erano conosciuti ai tempi della Samp) e un altro titolo Mondiale tirando a lustro Buffon in Germania.

Quando penso a un uomo leale penso a lui. Lippi lo avrebbe voluto con sé in Cina, ma Ivano ha preferito stare con Elena, al suo fianco da una vita. Può darsi che non faccia curriculum sportivo, ma se penso a una coppia bella, seria e unita penso a loro due.

Buon compleanno “Pallottola”.