DI VINCENZO G. PALIOTTI
Il presidente della F.I.G.C. Gravina scrive al Premier Draghi invitandolo a fare in modo che l’UEFA non sposti le tre gare del Campionato Europeo di calcio del prossimo Giugno, previste in Italia, gara di inaugurazione Italia – Turchia all’Olimpico di Roma. Torneo che era previsto per lo scorso anno e rinviato all’anno corrente proprio per il Covid 19.
Nella lettera il presidente Gravina avrà di certo informato il Premier Draghi che l’UEFA per fa svolgere le tre gare in Italia chiede la presenza sugli spalti degli spettatori nella misura del 25% della capienza omologata dello stadio. L’Olimpico di Roma, che ospiterà la gara di apertura, conta 72.698 spettatori omologati, per cui il 25% significa 18.175 spettatori.
Attendiamo quindi che l’UEFA, e il presidente Gravina ci spieghino in che modo disciplinare in entrata ed in uscita una tale massa di persone facendo rispettare le distanze e tutti, e tutti con le mascherine. Ma anche, e specialmente, ci dicano come organizzare il loro trasferimento “andata e ritorno”, problema che si è presentato, e tutt’ora irrisolto e che costringe i nostri studenti alla DaD (Didattica a Distanza), considerato ed acclarato che i pericoli maggiori di contagio si trovano durante i trasferimenti. Oltre al fatto che se si accettasse tutto questo, tutti i campionati Nazionali richiederebbero di applicare le stesse concessioni al calcio italiano.
In tutto questo pare che avere centinaia di morti al giorno sia diventato un dettaglio, un dettaglio trascurabile e trascurato. Ma pare anche che tutti abbiano dimenticato quanto accaduto il 19 Febbraio 2020, due giorni prima che ufficialmente si “ammettesse” la pandemia.
Beh, per rinfrescare la memoria del presidente della FIGC: “Ricordiamo la data: il 19 febbraio, quando ancora eravamo ignari di quanto potesse succedere, si è giocata l’attesa partita (Atalanta – Valencia) che, per ragioni di omologazione dello stadio invece che a Bergamo si è svolta Milano. A un sondaggio effettuato da Intwig, hanno risposto 3.402 bergamaschi che la sera del 19 febbraio erano presenti allo stadio. I risultati dell’inchiesta sono chiari: oltre 1/5 dei tifosi intervistati (pari a 7.800-8.200 persone allo stadio) ha dichiarato di aver avuto sintomi entro le due settimane dall’evento. Una buona parte di questi ha poi effettuato un test, risultando positivo al Covid-19″. (Bergamonews 9 Novembre 2020).
E ancora: “Partita zero”. Così è stata definita Atalanta-Valencia, l’andata degli ottavi di finale di Champions League giocata a San Siro il 19 febbraio scorso. Ne è convinto anche il professor Fabiano Di Marco, 46 anni, docente universitario, Primario di pneumologia dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo”. (Fanpage 21 marzo 2020. Lo stesso rincara la dose: “Atalanta-Valencia a San Siro è stata una bomba biologica” nell’intervista al Corriere della Sera, “Quarantamila bergamaschi che hanno viaggiato in pullman, auto, treno”.
In tutto questo la domanda spontanea: “E’ proprio necessario?” e ancora: “Vogliamo ricominciare?”.