DI VIRGINIA MURRU
La Bce fa il punto sulla sua attività di politica monetaria e lo stato dell’economia europea nel 2020, definito “un anno di interventi intensi e urgenti, condotti in stretta collaborazione con le Istituzioni europee e le Banche Centrali del mondo, al fine di confrontarsi sul devastante shock esogeno che ha travolto l’economia globale.”
Queste le conclusioni della presidente Christine Lagarde.
Il cosiddetto ‘editoriale 2020’, sarà presentato in data odierna al Parlamento Europeo.
Secondo il Rapporto Bce, la ripresa dell’economia nell’Ue dovrebbe avvertirsi nella seconda metà dell’anno in corso, grazie alla campagna di vaccinazioni e all’allentamento delle misure di contenimento messe in atto per fare fronte all’emergenza sanitaria ancora in atto.
La ripresa, secondo l’analisi della Bce, sarà possibile anche grazie al sostegno della politica monetaria e fiscale portata avanti in area euro, ma anche per le misure in tal senso adottate nel resto del mondo.
Il vice presidente della Banca Centrale, Luis de Guindos, nel corso della sua audizione davanti alla Commissione Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo, ha sottolineato “che l’esito positivo della campagna di vaccinazioni è di fondamentale importanza per evitare ulteriori danni all’economia dell’area, e ‘rischi al ribasso’, ovvero peggioramenti.”
L’obiettivo è stato anche puntato sui segnali di aumento dell’inflazione, che hanno destato non pochi interrogativi già dalla scorsa estate, in considerazione del pericolo di una sua evoluzione difficile da controllare.
Secondo la Bce, l’inflazione è salita soprattutto a causa di ‘fattori temporanei e tecnici’, e non è detto che con i primi passi della ripresa si fermi, è prevista una certa volatilità nel corso dell’anno.’
Intanto, per via del rallentamento del mercato del lavoro e di beni, in sintonia con la debolezza della domanda, la pressione sui prezzi di fondo restano contenute.
La Bce mette in guardia gli esecutivi dell’area, che non dovrebbero abbassare la guardia proprio in questo cruciale momento di transizione, che si auspica porterà lentamente verso la situazione dell’economia europea in epoca pre-Covid.
Tuttavia occorre preparazione anche ad eventuali scenari più seri per gli Istituti di credito, si legge nel Rapporto. Le misure di bilancio e di sostegno all’economia reale, nel 2020, hanno protetto le banche dalle inevitabili perdite nella concessione del credito, e per questo sarà di fondamentale importanza continuare al momento a seguire questa strategia, per assicurare l’efficacia degli aiuti. I Governi e tutti gli organi preposti al controllo e contenimento dei danni causati dalla pandemia, dovrebbero essere in ogni caso pronti ad adottare ulteriori misure qualora lo scenario dovesse degenerare in emergenze più gravi.
Importanti, secondo la Bce, i piani di vaccinazione e del Recovery Fund, che non dovrebbe subire slittamenti in ogni singolo Paese, affinché la ripresa possa essere avviata. Non si può infine dimenticare che questi scenari sono legati ad un clima d’incertezza del momento, dato che gli esiti delle vaccinazioni presentano ancora margini di vulnerabilità.
Il Rapporto annuale dell’Eurotower è stato riportato integralmente nel sito della Banca d’Italia, nel quale si mette in rilievo l’azione vigorosa e coordinata della politica monetaria e delle politiche di bilancio. Nel 2020, intanto, il Pil dell’area euro è diminuito complessivamente del 6,6%, mentre l’inflazione annua complessiva è scesa allo 0,3% (nel 2019 era all’1,2%), soprattutto a causa del calo dei prezzi dell’energia, ma per ovvie ragioni anche per l’impatto della pandemia. La Bce in un simile scenario ha svolto un ruolo cruciale, tramite l’adozione di misure articolate, che nel corso del 2020 sono state poi ricalibrate.
Tra gli interventi “l’introduzione di un nuovo programma temporaneo di acquisti diretti all’emergenza sanitaria, l’allentamento dei criteri di idoneità e altri requisiti applicabili alle garanzie e l’offerta di nuove operazioni di finanziamento a più lungo termine.”
La risposta di sostegno della Bce ha avuto un ruolo ben definito, diretto alla stabilizzazione dei mercati, e contribuendo, nel contempo, a scongiurare rischi peggiori, possibili con la gestione della pandemia. Il Rapporto si riferisce al meccanismo di trasmissione della politica monetaria, alle prospettive per l’economia dell’area, e infine all’obiettivo della stabilità dei prezzi da sempre target della politica monetaria dell’Eurotower.
A gennaio 2021, il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha riesaminato la strategia della politica monetaria, al fine di garantire la continuità della sua efficacia. Con queste analisi si intendono analizzare i particolari delle ricadute, nonché dei profondi cambiamenti emersi dopo l’ultimo riesame relativo al 2003. Tra questi il calo rilevante dell’inflazione e dei tassi d’interesse di equilibrio. Ma non solo. Al vaglio anche gli effetti della globalizzazione, digitalizzazione, e mutamenti climatici.
Durante il riesame, che dovrebbe terminare nella seconda metà dell’anno in corso, la Bce analizzerà modi e strategie d’intervento, al fine di adeguare la risposta dei suoi interventi.