VICINO A LUXOR: LA “CITTA’ D’ORO PERDUTA”, RITROVATA DOPO 3000 ANNI

 

DI CRISTIANO TASSINARI

La “città d’oro perduta” è stata ritrovata.

Emergono nuovi dettagli su “Aten”, la città “scomparsa” riscoperta in questi giorni in Egitto, sulla sponda occidentale del Nilo.
Risale all’epoca d’oro dei Faraoni, circa 3.000 anni fa, forse addirittura 3.400, secondo quanto pubblicato dal “National Geographic”.

“La scoperta più importante dopo la tomba di Tutankhamon”

Nel sito vicino a Luxor, sede della leggendaria Valle dei Re, gli archeologi hanno ritrovato antichi vasi e resti umani e animali.

Il capo missione, il noto egittologo Zahi Hawass, ha dichiarato a Euronews che all’epoca la “città perduta” doveva essere un importante centro di civiltà.

“Contiene tre quartieri principali: uno per viverci, uno per l’industria e uno per l’amministrazione. Abbiamo trovato all’interno un’area per fare le scarpe, un’area per produrre vestiti e un laboratorio per fare pietre preziose e la quantità di ceramiche che abbiamo ritrovato è davvero incredibile. Questa è, secondo me e secondo molti egittologi, la scoperta più importante avvenuta a Luxor dai tempi della tomba di Tutankhamon”.

Zahi Hawass, Archeologo, ex ministro egiziano delle Antichità.

“Dobbiamo ancora scoprire tanto”

Subito dopo la scoperta, sabato scorso gli archeologi hanno mostrato i loro ritrovamenti di quella che sono convinti sia la “più grande” città antica mai ritrovata in Egitto,

“Ma abbiamo trovato solo una porzione della città. Dobbiamo ancora scoprire tutto il resto”.

Muri di mattoni curvi e strade rudimentali, laboratori per l’essiccazione della carne, la produzione di vestiti e sandali e la fabbricazione di amuleti e piccole statue: tutto questo è solo una piccola parte di “Aten”.

Merito di Amenhotep III

Il team di archeologi, guidato da Hawass, ha iniziato gli scavi a settembre, tra i templi di Ramses III e Amenhotep III, vicino a Luxor, circa 500 chilometri a sud del Cairo.

“Aten” sarebbe stata fondata da Amenhotep III, che ereditò un impero che si estendeva dal fiume Eufrate fino agli attuali Iraq e Siria e persino verso il Sudan.
Morì intorno al 1354 a.C., secondo gli storici.

Regnò per quasi quattro decenni, un regno noto per la sua opulenza e la grandezza dei suoi monumenti, compresi i Colossi di Memnone, due massicce e leggendarie statue di pietra vicino a Luxor, che rappresentano lui e sua moglie.

Il “grande pesce coperto d’oro”

Betsy Bryan, professore di arte e archeologia egiziana alla “Johns Hopkins University”, ha dichiarato che il ritrovamento di “Aten” è la “seconda scoperta archeologica più importante dopo la tomba di Tutankhamon”, quasi un secolo fa. In assoluto accordo, quindi, con Zahi Hawass.

“Gli strati archeologici sono rimasti intatti per migliaia di anni, lasciati dagli antichi residenti come se fosse ieri”, hanno fatto sapere gli archeologi della missione.

Zahi Hawass ha dichiarato che, tra i ritrovamenti, c’è un grande pesce coperto d’oro, che poteva essere un Dio venerato all’epoca.

Josè Galan, capo di una missione archeologica spagnola vicino alla Valle dei Re, ha semplicemente detto: “È’ una scoperta fantastica!”

Per chi vuole approfondire

Da Euronews.World