di Gianfranco Isetta
Il tempo riflette
sulla meridiana
e s’accende bagnata
tra i sassi e le foglie
la rana
nella quiete
di un sole scampato
che attende,
già sazio, l’inverno,
ricerca
abbronzature lievi
sul ciglio del fosso
distratta e incantata
ritrova la sua
salvezza che sguazza
in questo clock degli occhi.
Nota a margine:
Noi, come tutta la materia nelle sue varie forme, esistiamo per una casualità, ci possono importare soltanto la curiosità, la voglia di conoscenza e la bellezza, l’incanto del vivere, come la rana, un “peccare amato” anche quando la cosa si fa dura, oltre la necessità. Non per fuggire la realtà ma, come direbbe Anna Politkovskaja in una bella poesia, per “scegliere le parole, i corpi, le persone, scegliere l’umanità … ” e puntare alla natura profonda delle cose, come ci suggerisce l’autore latino Lucrezio.