DI COSTANZA OGNIBENI
Un anno di pandemia cancellato. Questo il pensiero che ho fatto stamattina, giornale alla mano, mentre gettavo un occhio sulla prima pagina e osservavo la folla impazzita per la vincita del campionato dei neroazzurri. Poi ho ripensato a ieri. E a quanto quella giornata sia stata significativa. Ieri ho festeggiato il mio ritorno al cinema. Non vedevo l’ora di andare a vedere il film vincitore dell’Oscar 2021. Eravamo contingentati, ordinati, ognuno sulla propria poltrona. I dipendenti della sala avevano un viso provato, ma contento e sicuramente speranzoso. Fino a pochi giorni fa erano fermi a casa, con sussidi statali, quando c’erano, da elemosina. E ora, dopo tanti sforzi pian piano cercano di ripartire.
Abbiamo faticato, abbiamo fatto rinunce. E questo è il meno, perché abbiamo avuto anche tante vittime. Ricordo ancora l’incubo di quando si è dovuto scegliere chi curare, facendo un calcolo tristemente freddo, ma in quel momento indispensabile perché non c’era abbastanza posto per tutti.
Ricordo i carri funebri da Bergamo e quello che ho provato nel vederli alla televisione, al pensiero che erano a poche decine di chilometri da me.
Abbiamo faticato, fatto rinunce. E in molti ne stiamo ancora pagando le conseguenze.
Poi apro il giornale e vedo questo.
Un anno di pandemia letteralmente cancellato. Questo piccolo essere invisibile e a volte letale ne ha fatto uscire un altro, probabilmente ancora più violento.