Di LIDANO GRASSUCCI
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente e d’umiltà vestuta,
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare
Dante
Doveva iniziare da qualche parte, doveva prendere il filo di una strada da percorrere d’un fiato. I libri, la poesia, erano come dei sorsi d’acqua alla sete di vedere se il mondo ha un capo o se è capovolto. Le poesie sono caste di poeti che il tempo rende quasi assenti di passioni carnali ma pieni di bellezze celesti. Chi conosce il mondo per poesia scopre la bellezza prima di averla accarezzata. Scopre la vita prima di viverla e il mentre è uno conferma o un superamento di ogni fantasia.
La Grazia va sempre altera e via in una strada che si incrocia e il miracol mostrare resta così impresso l’ anima i pittori, tormenta i fedeli, ferma gli esploratori.
Un signore cercava una utopia, dove poteva nascere il Nilo fecondo?
Vagava dal mare che sta tra le terre e via pian piano nella valle dei Re, poi in città che non c’erano più per quanto sempiterne belle. Una natura che si faceva fresca, verde, umida, intensa e un altro passo. Ecco ora il fiume si dirama, quale la mia strada? Errori mille, il topografo riempiva spazi bianchi nella coscienza della terra che noi chiamiamo incognito. Ma, un giorno, maestoso il lago Vittoria, un giorno maestoso di un blu che pareva mare, di un verde che pareva opale con sfumature, sfumate sfumature.
Il lago era “miracol mostrare” poi tutto d’un fiato fino al mare.
Così capii la Grazia, da un poeta che cercava la sorgente della rima, da un esploratore che sognava la sorgente dell’essere civili e non fiere senza niente.
Miracol mostrare, il miracolo… l’ho capito ma non per fede per eccezione, per sorpresa. Restai a guardare, restai a guardare un lago blu circondato da mille verdi, come opale.
Un signore mi chiese la strada per lo stesso posto mio, io gli dissi guardi il suo miracolo io scopro il mio.
Sarà questo quello che voleva dire Dante settecento anni fa?
Ma in fondo cosa ci fa, è certamente quello che si sente da qua, da qui che diventa fatto, verità.
Il fiume poi va giù fa fertile il mondo da lì e oltre e cresce la vita, miracol mostrare, come madonna che incede per la via, la vita.
Dio che confusione, ma se ci pensate ogni istante siamo mille corone e cento catene, mai una sola se non noi che siamo unici in questa storia.
Fattoalatina
Nella foto il Lago Vittoria