DI VIRGINIA MURRU
Secondo il presidente di Assolavoro, Alessandro Ramazza ‘ci sono interessanti segnali di ripresa nel Paese’, ossia, al di là del tunnel in cui il Covid-19 ci ha scaraventati, s’intravede qualche bagliore di schiarita. Insomma, i numeri esprimono messaggi di ottimismo, e i tempi acuti della crisi avrebbero i mesi ‘contati’.
Ci sono movimenti positivi nel mercato del lavoro, vittima numero uno di un’economia in affanno da oltre un anno, che ha perso in questo lasso di tempo quasi un milione di posti di lavoro, dei quali tanti a tempo determinato.
L’ottimismo viene dalla voglia di riscatto e ripartenza, certamente, ma anche dalla convinzione che in Europa si respira con più sollievo dopo l’aggressione drammatica di una pandemia che ha coinvolto l’intero pianeta, causato troppe vittime e messo in ginocchio l’economia di tanti paesi.
L’Europa, l’Unione Europea, ha capito che la pessima congiuntura economica, seguita alla crisi scatenata dalle misure di emergenza sanitaria, si può superare solo con l’unione vera e solidale di tutti i 27 Paesi membri. ‘L’unione fa la forza’, tanto per dirla con un luogo comune, mai così aderente alla realtà del nostro tempo.
Si guarda dunque al futuro con ottimismo, perché proprio tramite le istituzioni dell’Ue, faro in questo momento di tutti Paesi membri, si potrà superare in tempi più brevi la crisi. E’ questione di pochi mesi, e i mezzi finanziari che dovranno venire in soccorso di tutti, sono quasi pronti per essere stanziati, almeno una parte dovrebbe arrivare a luglio.
La prima tranche dei fondi, infatti, è prevista tra circa due mesi, e sarà sbloccata una quota pari al 13% delle risorse totali, programmate per sostenere l’economia europea messa a durissima prova dalla pandemia.
Next Generation EU rappresenta uno strumento temporaneo per la ripartenza, e sono stati resi disponibili 750 mld di euro, destinati alla ‘ricostruzione’ dopo la tempesta Covid-19, con l’obiettivo di riparare i danni economici e sociali, in definitiva per fare rinascere l’Europa, renderla resiliente e pronta alle sfide che presenta il futuro. Dei fondi europei, 672 mld di euro sono destinati ai prestiti e sovvenzioni, che supporteranno le riforme già programmate dagli esecutivi, nonché gli investimenti nel tessuto produttivo, messo a ferro e fuoco dall’imperversare del virus e dalle misure intraprese per bloccarlo.
L’obiettivo primario di questo grande intervento dell’Unione europea, senza precedenti, è quello di attenuare l’impatto economico e rendere le economie e le società dei Paesi membri più sostenibili, in grado di affrontare il passaggio, ovvero la transizione ecologica e digitale.
Da questi punti fermi, dalla cooperazione, ripartirà l’Europa, insieme alle sue potenzialità economiche, alla produttività, sviluppo e occupazione.
Già i segnali della ripartenza lampeggiano e stimolano a bypassare la crisi. Nell’ambito dell’occupazione la domanda di lavoro sta crescendo, e non solo nel settore della sanità, dove da un anno a questa parte la domanda si è impennata per ovvie ragioni, ma anche il digitale sta facendo la sua parte.
La digitalizzazione rappresenta l’ingresso della svolta, e da qui arrivano buoni segnali da parte delle aziende che vi operano. Il rinnovamento di queste aziende è un nodo fondamentale che si sta sciogliendo, la crescita qui fa parte della risposta che la società dovrà dare al futuro. Il futuro è green e digitale, da qui verranno le risorse per la graduale transizione.
Si è accennato all’ottimismo del presidente Ramazza, di Assolavoro, perché si basa su un’indagine che l’Osservatorio dell’Associazione ha portato avanti negli ultimi mesi, individuando 30 figure professionali che le aziende a breve recluteranno, entro giugno.
Di queste figure professionali 130 mila confluiranno nelle Agenzie private, il perché lo spiega ancora Ramazza:
“Le Agenzie per il lavoro intercettano e interpretano per tempo le esigenze di nuove figure professionali, nuove competenze che affiorano nella realtà produttiva, nel mondo del lavoro. Ciò spiega la resilienza del settore, anche nelle fasi più difficili dell’emergenza, e i segnali di fiducia e di ripartenza degli ultimi mesi. “
La spiegazione è nei numeri. “I dati mensili rilevano un calo nella media annua pari al 6,7%, per gli occupati in somministrazione nel 2020, rispetto al 2019, contro una caduta dell’occupazione media mensile – sempre su base annua – di tutti gli occupati a tempo determinato, che è stata pari all’11,9% nel 2020.
Tra le 30 figure professionali più richieste, figurano gli specialisti Project Manager, dell’ICT (acronimo inglese per Information and Communications Technology), ossia l’insieme delle tecniche e metodi impiegati nella trasmissione, ricezione ed elaborazione di dati e informazioni.
Altre figure che saranno target per le Agenzie sono i meccanici ed elettromeccanici, responsabili delle vendite, esperti eCommerce, Financial Controller.
Specialisti in ambito online, impiegati e tecnici del back office commerciale e logistico. E ancora addetti alle risorse umane, figure tecniche elettromeccaniche e programmatori PLC (acronimo inglese per Programmable Logic Controller), ossia coloro che sviluppano, progettano e collaudano software applicativi per macchinari industriali, impianti automatizzati, la cui funzione è regolata da controllori programmabili.
Nel prospetto che segue le 10 professioni più richieste, con elevata qualifica e competenza.
Nel mercato del lavoro queste figure professionali saranno tra le 30 individuate dalla ricerca Assolavoro Datalab, entro giugno 2021, e distinte in 3 categorie diverse. Un rapporto Excelsior di Unioncamere, ha rilevato 680mila vacancies, i gruppi di riferimento dei quali fanno parte le 30 figure che sono state oggetto d’indagine, andranno a colmare richieste di profili pari a circa 580 mila.