TUTTI CONTRO LA RAGGI. E VINCE LEI

DI PIERLUIGI PENNATI

Qualcuno sa che non possiedo una TV, per scelta, troppa immondizia, questo non mi rende immune dal vedere qualche replica di trasmissione postata nei social, così ieri, per caso, ho visto la puntata in cui la sindaca di Roma ha affrontato un plotone di esecuzione con uno pseudo anchorman, Floris, addetto al comando del fuoco ed alle interruzioni senza scampo, una scrittrice con il ruolo di psicologa, e vari collegamenti di soggetti carichi di acredine precostituita il cui unico scopo era aggredire con pretesti e cavilli.

Tutti tranne un Maurizio Costanzo che tutto sommato mi è sembrato in salute e che è stato generalmente leale.

Beh, credo che le valutazioni puntuali si siano già sprecate, quello che posso aggiungere è che se abitassi a Roma voterei ancora per lei, non solo per il secondo mandato, ma per tutta la vita, in una arena di affamati predatori che la insultavano chiedendole persino ragione dei rifiuti buttati per strada, come se fosse lei a farlo personalmente, ne è uscita trionfante ed a testa alta.

Non ha mai perso la calma, ha risposto puntualmente su tutte questioni poste senza evitarle e, soprattutto, non ha insultato nessuno, mantenendo la calma, ma anche quella freschezza quasi ingenua di chi gioca il proprio ruolo con severità ed al contempo con i piedi per terra e con e tra la gente.

Costanzo ha anche ricordato che a differenza dei suoi predecessori lei non ha cambiato casa ed è rimasta quella che era in tutto, mentre noi la credevamo una fragile donna, lei sapeva di essere non solo una leonessa, ma la regina delle leonesse che tiene bada la fossa dei leoni.

È stato come vedere un condannato a morte messo al muro con un plotone di esecuzione che gli spara contro e… miracolosamente i proiettili deviano e tornano su chi li ha sparati.

Il culmine, però, per me è stato quando le è stato chiesto del chiacchierato Di Battista, la risposta è stata lapidaria ed esemplare “ci ricorda un po’ da dove siamo venuti e dove dovremmo andare”… altro che Grillo, dovrebbe essere lei la garante di un movimento che ha per lo più ormai perso la bussola.

Applausi.