DI LIDANO GRASSUCCI
Non sapevo cosa fosse la grazia, avevo quel che ho il passo pesante contadino. Avevo quello che ho: una grande domanda di bellezza ma senza avere idea della risposta. La danza, per me era un salto non un volo. Carla Fracci era un volo, era leggera, era appropriata, era “sconveniente” alla mediocrità.
E non capivo, poi non sapevo, poi non immaginavo. Che rigore ha La Scala vista da fuori, rigore meneghino. Quanta fatica ha dentro La Scala, dentro dove si insegna a volare… con gran fatica.
Se la lirica è stata, per me, la malinconia della Callas, la sua greca bellezza che la faceva usignolo, ho visto la prima donna volare con Carla Fracci.
Mia madre la “rubava” nelle riviste per riportare quella grazia delle tulle di quella stella della danza nelle spose di qui, nei loro abiti. Spose goffe e senza volo ma regine in un unico e per un unico volo. Mamma cuciva abiti da sposa.
Mi mettevo accanto a mia madre che non la guardava, la “copiava” per farne copie. Poi dalla tv in bianco e nero usciva a colori, mai un tono sopra.
Mamma la “misurava” ed io imparavo da loro che forse c’era un passo leggero nella vita e non solo il mio pesante.
Milano poi, già che mondo Milano. Ogni cosa li era extramondo ed io ci volevo andare.
Carla Fracci era un pezzo della mia Milano inventata, era la sua grazia. Ma assomigliava a mia madre con il medesimo sorriso.
Sarà che Carla Fracci era venuta da un mondo non diverso dal mio, fatto di aie, oche, galline, cani anarchici e gatti furtivi che l’ho capita. Perché era contadina, di quella pasta di cui sono fatte le nuvole che conoscono il pantano da dove sono evaporate e non lo dimenticano quando diventano padrone del cielo.
Lei era vapore quando ballava: la ballerina assoluta l’hanno definita gli americani che non hanno i nostri pantani, la nostra colta idea di una libellula.
Mamma si fermava sulla foto di lei in volo, magre uguale, lente nel medesimo modo. Poi quando ballava la Fracci era volo, come mamma quando cuciva stava nel medesimo volo. Ho visto l’ago volare tra ordito e trama come la Fracci su palcoscenico e musica.
Non so perché ma lei era ricordo in me di una madre che non sapeva danzare, ma con l’ago…
Se ne va con Carla Fracci, morta a 84 anni, un poco la mia madre aggiunta della bellezza e un ricordo dei modi che hanno le donne del piano padano.