PATRICK ZAKI, ALTRO RINVIO DI 45 GIORNI

DI MICHELE PIRAS

Lo stanno facendo marcire in prigione dal 2 febbraio del 2020.

Nell’attesa di un processo che non arriva mai, in un Paese governato da una dittatura militare, frutto di un golpe e tenuta in piedi con la più dura repressione, Patrick Zaki ha già scontato un anno e quattro mesi di carcere.

Adesso arriva l’ennesima proroga della detenzione cautelare, altri 45 giorni a un ragazzo che sta male, prostrato nel fisico e nella mente.

L’Egitto si sta prendendo gioco, ancora una volta, del Mondo intero.

Ed è giunta l’ora che l’Italia e l’Europa stiano sul serio al fianco di questo ragazzo, che ha l’unica colpa di pensare con la propria testa, di credere nella libertà.

Servono sanzioni pesanti per l’Egitto e serve un cambiamento netto nelle relazioni con esso.

Per Patrick, per la memoria di Giulio Regeni, per tutti i ragazzi e le ragazze schiacciati dal Regime di Al-Sisi, per gli esuli egiziani, per tutti coloro che credono nella democrazia e nei diritti umani.