DI LIDANO GRASSUCCI
Siamo in tempi mascherati. Tempi che hanno cancellato i volti. Tempi che non consentono neanche il labiale a confortare la voce per capire discorsi, seppur vuoti.
Tempi mascherati, ma? Gli occhi che prima si perdevano nella faccia ora sono come sottolineati, sono accentuati, sono soli.
Guardo gli altri per gli occhi. Ma loro faranno eguale con i miei, già i miei. Guardo diritto negli occhi per… non lo so. Guardo, come se potessi governare lo sguardo, mi imbarazzo un poco. Cerco di fissare cose neutre, poi sono lì a guardare come calamita allo spillino.
Guardo e mi rimanda lo specchio di occhi o mi specchio in lenti nere. Sono fermo, diritto negli occhi e mi vengono occhi per similitudine, per cercare di collocarli, e sto collocando me. Collocare nella testa che segue suoi pensieri senza diritto di filo. Si vede dagli occhi
Nel sonno incerto dormo ancora un poco.
È forse giorno. Dalla strada il fischio
di un pescatore e la sua voce calda.
A lui risponde una voce assonnata.
Trasalire dei sensi – con le vele,
fuori, nel vento? – Io sogno ancora un poco
Sandro Penna
Tempi mascherati, banditi di bande senza bottino, e gli occhi miei vagano in questo mattino. Cercano, rubano fotografie, rubano fotografie che non hanno mai fatto. Basito di questo modo, basito di tutto questo come scrivere un nuovo vocabolario e reinventare le parole che non hanno bisogno di labbra ma di occhi che guardano e guardando si fanno guardare. Il tempo non conta niente, anche il mondo, ma noi si in questo dentro che offre gli occhi
E quel che sono e che sarò
Sulla mia faccia ha lasciato traccia
Che forse mai cancellerò
Non che mi piaccia, che vuoi che faccia
Sono i miei occhi e con questi occhi
Dritto negli occhi il cielo
Da oggi guarderò
Sulla mia faccia ha lasciato traccia
Che forse mai cancellerò
Non che mi piaccia, che vuoi che faccia
Sono i miei occhi e con questi occhi
Dritto negli occhi il cielo
Da oggi guarderò
Eugenio Finardi, Con questi occhi
Siamo in tempi mascherati. Occhi a guardare, sono loro a guidare. Eppure è solo luce. Luce che ti entra in testa, poi nella testa si fa sua immagine. Immaginiamo colori e temiamo il loro stupore. Immaginiamo colori e li vogliamo uccidere con pesi egoisti. Solo colori.
Postuma: sarà che il dipinto di Santa Lucia, tutto occhi mi ha accompagnato a scoprire la luce. Aprivo gli scuri la mattina e lei mi guardava, come si conviene ad una santa degli occhi e seppur non certo di esser guardato la guardavo. Questione di luce in questi tempi bui di maschere.
Nella foto: “Santa Lucia” Francesco del Cossa (1435-1477); scomparto superiore destro del Polittico Griffoni conservato nella National Gallery of Art di Washington
DA