DI PATRIZIA CADAU
Il patriarcato “islamico” non esiste, nella stessa maniera in cui non esiste il patriarcato “cattolico”, “ashkenazita”, “sovietico” e qualsiasi altra cosa che possa venire in mente.
Il patriarcato è uno, granitico, strutturato, trasversale, culturalmente diffuso su tutto il pianeta. Uno e indiscutibile, da secoli, tuttora imperante senza distinzione di razza, religione, sistema costituzionale: è l’unico principio che rende simili tutte le comunità del pianeta, che annulla differenze culturali e razziali e che omologa tutti i processi evolutivi e culturali.
Il principio per cui una donna debba essere controllata dal maschio di casa, e che gli debba fare fare bella figura (nel caso di una figlia) o dargli piacere (nel caso di tutte le altre). Punto, finito.
Saman, prima di essere uccisa, aveva chiesto aiuto due volte alle leggi dello stato Italiano. Per due volte aveva superato il condizionamento culturale della sua famiglia per rivolgersi allo stato italiano laico, talmente laico e moderno che però prevede che per la sua cittadinanza avrebbe dovuto avere il consenso di un marito o di un padre.
Saman, era così tanto integrata da essersi rivolta una settimana prima di sparire ai carabinieri della sua città, denunciando di avere paura e di volere i suoi documenti.
Ed esattamente come una di noi è stata ignorata e rispedita a casa.
Dai, raccontatemi ancora di queste differenze.
Poi raccontatemi ancora di questa cosa che di Saman non ne parla nessuno e ditemi invece se ricordate almeno una, delle decine di donne che sono già morte accoltellate, seviziate, bruciate vive da gennaio ad oggi. In Italia.
Strumentalizzare un crimine efferato, ma comune, per innescare un conflitto di civiltà è veramente una cosa infame.
È come uccidere queste donne più e più volte.