DI LEONARDO CECCHI
Volutamente manomesso.
La perizia di oggi lo dice chiaro: il quadro elettrico del macchinario su cui lavorava Luana D’Orazio, l’operaia ventiduenne di Prato deceduta poco tempo fa, sarebbe stato manomesso per aumentare la produttività, velocizzando i tempi.
L’accusa porterà in tribunale la perizia a giorni. Oltre il dolore, ancora vivo, per la perdita di una ragazza di soli ventidue anni, il tema, il grande tema di questo Paese rimane: il trattamento, dignitoso e sicuro, dei lavoratori italiani, che oggi manca. Negli anni ad essere stato smantellato non è stato infatti solo il diritto che tutela il lavoro stesso, ma anche quello che tutela la sicurezza del lavoratore.
In nome di produttività e velocità tante abominazioni sono state prodotte sulla sicurezza.
Troppa leggerezza, troppa faciloneria.
E in alcuni casi, va detto, troppa accondiscendenza verso alcuni gruppi di potere che premevano verso deregolamentazioni.
A pagare tutto questo sono i più fragili. Spesso sfruttati a paghe misere e a rischiare il collo in nome del profitto ci vanno i lavoratori. E una politica seria, ma seria davvero, questo dovrebbe capirlo, e porvi rimedio spazzando via gli orrori normativi fatti in questi anni.