DI CLAUDIO KHALED
La “diversità” NON la si accetta.
La si Rispetta.
NON la si fa nostra, resta dell’altro, noi non abbiamo nessun Diritto di tollerarla, verbo che detesto, né tanto meno di condividerla.
Accettare é consentire ad accogliere, a ricevere quanto viene offerto o proposto da altri.
Quel “consentire” é a dir poco irritante.
Suona come “io sono nel giusto, ma accetto anche la tua idea sbagliata”.
Accettare e tollerare sono due verbi ipocriti, usati per concedere qualcosa su cui non abbiamo nessun Diritto di Misericordia.
Siamo e restiamo diversi e dobbiamo vivere questa differenza con il massimo Rispetto.
Tutto il resto sono parole insensate e suonano false.
Sono elemosine che quel verbo “accettare” vuol rendere virtuose.
L’orgoglio gay ha celebrato ieri un altro giorno di lotta e di rivendicazione.
Lo ha fatto all’alba della discussione in Aula del DDL Zan , fortemente osteggiato dalle destre fasciste e clericali.
Lo ha fatto, mentre l’Europa ribadiva all’Ungheria che i Diritti Civili non sono merce da barattare ma capisaldi di una Società Giusta, attenta ai bisogni di ogni suo cittadino.
Ed é triste dover ancora oggi, affermare tutto questo, dover scendere in piazza per una lotta e non per una conquista.
Io non posseggo l’orgoglio d’essere etero, non c’é nessun “pride” in me.
Lo sono e basta.
Nella stessa misura non dovrebbe esistere nemmeno l’orgoglio d’essere gay.
Lo sono e basta.
La Natura non ha orgogli da difendere o sbandierare.
Essa E’ e non richiede la nostra accettazione o il nostro consenso.
Vive al di fuori di queste meschine divisioni.
Aspetto il giorno in cui non ci saranno più Pride.
In cui non si “acconsente” alla diversità d’esistere.
Giorni nei quali la parola d’ordine sarà una sola : RISPETTO.