LA CONFERENZA STAMPA DELL’EX PREMIER CONTE

DA REDAZIONE

«Non ha senso limitarsi ad imbiancare una casa che ha bisogno di profonde ristrutturazioni. E io ho sempre detto che non mi sarei prestato ad operazioni di pura facciata».

L’ex premier Giuseppe Conte ha spiegato così ai cronisti convocati al Tempio di Adriano le ragioni dello scontro che da giorni lo vede contrapposto a Beppe Grillo. Eppure, ha ricordato, «fu proprio lui a chiedermi di diventare leader del M5S». Tra l’allora e l’oggi sono passati solo pochi mesi, ma sono stati più che sufficienti per creare tra loro una frattura che difficilmente si potrà sanare.

Conte ha ribadito di avere lavorato tanto in questi mesi per elaborare una nuova organizzazione ed un nuovo statuto per i Cinque Stelle e di avere fatto fin da subito presente a Grillo — e senza ricevere obiezioni — di condividere il progetto del Movimento ma di non poter soprassedere su alcune criticità nella sua organizzazione. A partire dai poteri reali di chi è chiamato a condurlo, «io o chiunque altro». «Una forza politica che ambisce a guidare il Paese — ha sottolineato — non può affidarsi a una leadership dimezzata, serve che sia forte e solida». E ancora: «Una diarchia non può essere funzionale, non ci può essere un leader ombra affiancato da un prestanome. E in ogni caso non potrei essere io».

Non è (ancora) un gettare la spugna. Conte ha rilanciato la palla al fondatore, invitandolo a decidere «se essere il genitore generoso che lascia crescere la sua creatura in autonomia o il genitore padrone che ne contrasta l’emancipazione». Ma certo il futuro di guida che in molti si erano già immaginati per lui appare ora piuttosto compromesso. Ed è lui stesso a farlo capire: «Io non posso assumere una decisione solo con il cuore se la mia testa mi suggerisce che il percorso è sbagliato, non posso prestarmi ad un’operazione in cui non credo».

L’ultima parola, per l’ex premier, deve in ogni caso essere quella della base, attraverso una consultazione formale sulle sue proposte riorganizzative: «Alla comunità Cinque Stelle chiedo di non rimanere spettatrice passiva di questo processo, chiedo di partecipare a una valutazione sincera di questa proposta di Statuto e di esprimersi con un voto. Non mi accontenterò di una risicata maggioranza». E Grillo? «Sono convinto che resti un perno di questo nuovo soggetto politico, a dispetto che si voti o no sulla mia proposta».

Già martedì mattina Conte consegnerà i documenti «frutto del mio lavoro» dapprima a Grillo e poi a Vito Crimi, chiedendo che siano diffusi. «Sono condizioni imprescindibili del mio impegno»., ha concluso.