DI TURI COMITO
Il movimento No-Global non si è fermato perché a Genova, o a Seattle prima o altrove dopo, ci sono state le oscene miserabili porcate delle polizie. Non è stata la repressione militare la ragione del fallimento politico di quel movimento.
Non è stato fermato neppure dalla eterogeneità delle idee di cambiamento che ci stavano dentro, né dalle presunte assenze di leader, eccetera. Il movimento No-Global è morto perché il terreno su cui doveva crescere era sterile, arso.
Il, o meglio, i movimenti no-global non hanno saputo o voluto o potuto darsi una forma politica organizzata e i partiti teoricamente di riferimento erano (e sono) ormai completamente sul fronte opposto: quello del fascio-liberismo.
Soprattutto, quegli anni, erano gli anni in cui tutto l’occidente fatto maggioritariamente di piccola e medio borghesia (quella tanto difesa da qualche tempo perché “scivola” verso la povertà anche se dovrebbe scivolare verso l’inferno dritta nel girone degli ignavi) diventava o era già completamente diventata fascio-liberista e qualunquista fino al midollo spinale.
Io le ricordo ancora le discussioni avute con questa gentaglia tutta preoccupata per le vetrine rotte che inneggiava alla repressione poliziesca e totalmente indifferente alle questioni sollevate dal movimento.
No, non è stata la repressione che ha fatto fallire il movimento.
Sono stati l’indifferenza e l’odio della piccola e media borghesia fascio-liberista verso qualunque cosa non fosse fascio-liberista.
Odio e indifferenza che sono tuttora inscalfiti e inscalfibili.