I “GRANDI AFFARI” DEL BOMBA

DI GIANCARLO SELMI

Curioso che un consulente superpagato come lui, che spiega agli arabi come vanno fatti affari ed impostare strategie economiche. Uno a cui vengono lautamente pagati i minuti e strapagati pensieri e parole, possa essere incappato in “incidenti” o fallimenti economici, come quello del documentario per cui è indagato insieme al manager Presta. Altrettanto curioso che uno di quegli incidenti, nonostante il fallimento economico, gli abbia assicurato un lauto guadagno mentre la perdita economica sia finita tutta nei bilanci dei committenti.

Per carità nessuno pensa che sia colpevole di alcunché, almeno fino a quando non lo scriverà in una sentenza qualche giudice.

Lui avrà un milione di cose da dire a sua difesa e, probabilmente, non avrà nulla di cui giustificarsi.

Però, a voler riprendere il tema delle curiosità a cui ci ha abituato il nostro, ed elencare un paio di coincidenze, balza agli occhi che, perlomeno negli affari fatti con i soldi degli “altri”, non abbia dimostrato un grande talento. Talento di famiglia (tutti i suoi familiari lo hanno dimostrato), invece e se verrà dimostrato, nell’uso di uno strumento antico quanto l’evasione fiscale o le pratiche economiche dei mafiosi: le false fatturazioni.

Il primo, un aereo che valeva 7 milioni e che fece comprare ad Alitalia, quindi con soldi non suoi ma nostri, alla modica cifra di 167 milioni.

Il secondo, quello che occupa l’attenzione degli inquirenti in questi giorni, un documentario che vedeva lui e la bellissima città di cui è stato Sindaco, protagonisti. Il suo ruolo pagato quanto una star di fiction italiana: il rispettabilissimo cachet di 500.000 euro.

Un documentario costato milioni e rivenduto per lo straordinario prezzo di euro 1.000. Che affare! Pagato con soldi della Rai o dell’Agenzia Presta (non cambia la sostanza), che ha prodotto perdite economiche consistenti, ma che ha contribuito, non poco, alla sua pingue dichiarazione dei redditi dell’anno in cui fu prodotto e realizzato.

Ora nessuno vuole pensar male ed a farlo si fa peccato, per carità. Ma un dubbio mi verrà consentito: quali talentuose prestazioni pagano così abbondantemente gli arabi? Gli arabi sono persone notoriamente avvedute. Vorranno finanziare qualcosa che venga consigliato dal sosia di Mr Bean? O faranno il contrario di ciò che consiglia? O ancora: staranno pagando prestazioni diverse da quelle ufficialmente dichiarate?