RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, IL GOVERNO CHIEDERA’ LA FIDUCIA

DI VINCENZO G. PALIOTTI

Da un’intervista di Aldo Cazzullo all’allora Magistrato Camillo D’Avigo, parlando di “mani pulite”:

Dottor Davigo, com’è cambiata l’Italia da allora?
«Con i colleghi stracciammo il velo dell’ipocrisia. E questo ha peggiorato le cose».

Vale a dire?
«La Rochefoucauld diceva che l’ipocrisia è l’omaggio che il vizio rende alla virtù. Nella Prima Repubblica se non altro si riconosceva la superiorità della virtù. Quando Tanassi fu arrestato e parlò di “delitto politico”, io non capivo cosa dicesse. Poi ho realizzato che forse intendeva dire: “È un delitto politico perché vado in galera solo io”. Noi magistrati siamo come i cornuti: siamo gli ultimi a sapere le cose; perché quando le sappiamo partono i processi».

E partì Mani Pulite.
«Dopo l’arresto di Mario Chiesa, Craxi disse che a Milano non un solo dirigente del Psi era stato condannato con sentenza definitiva, fino al “mariuolo”. Nessuno esplose in una fragorosa risata. Il velo dell’ipocrisia teneva ancora».

E ora?
«Non hanno smesso di rubare; hanno smesso di vergognarsi. Rivendicano con sfrontatezza quel che prima facevano di nascosto. Dicono cose tipo: “Con i nostri soldi facciamo quello che ci pare”. Ma non sono soldi loro; sono dei contribuenti». (dal Corriere della Sera 9 aprile 2016)

Oggi, per quanto sta accadendo, c’è da aggiungere, a quanto dichiarò il Dott. D’Avigo che oltre a non vergognarsi più, i “mariuoli” hanno affinato le loro tecniche per non farsi beccare. Ma anche in quel “malaugurato” caso ci sono le tante scappatoie create ad arte durante i governi Berlusconi. E come se non bastasse è in arrivo la “riforma” della giustizia che mette fine ad ogni timore di poter incappare nella giustizia, la proverbiale ciliegina sulla torta.

E per essere sicuri che vada in porto il governo pone la fiducia, tranquillizzando quei pochi che temevano potesse fallire.

Ma non è tutto: tra dieci giorni avrà inizio il semestre bianco come ha provveduto a ricordare a tutti il premier Draghi nella sua conferenza stampa e quindi non ci sarebbero o tempi tecnici per gestire una crisi di governo. Raccomandazione che suona come una minaccia per tutti coloro che avversano questa riforma.

Un modo come un altro per affermare che l’esecutivo va avanti seguendo il suo programma incurante dei malumori che arrivano da ogni parte del Paese ed anche dalla maggioranza che lo regge.

E così ci hanno incastrato.