DI CRISTIANO TASSINARI
Liverpool si prepara a riaccogliere i turisti dopo la pandemia; ma con la perdita di un titolo ambito.
La città è stata, infatti, cancellata dall’Unesco dalla lista dei siti del Patrimonio Mondiale.
L’organizzazione culturale delle Nazioni Unite ha specificato che la costruzione di nuovi edifici moderni è stata dannosa per il valore architettonico dei palazzi vittoriani, per i quali Liverpool si era guadagnato lo status di Patrimonio Mondiale.
Grazie e Disgrazie?
Guardando il fiume Mersey, questi edifici denominati “Le Tre Grazie” (The Three Graces) sono il simbolo più conosciuto di Liverpool.
Nella storia più recente della città, però, sono sorti accanto a loro tre edifici ultra moderni, che i critici hanno soprannominato “Le Tre Disgrazie”.
Questo attrito tra vecchio e nuovo è la ragione principale per cui l’Unesco ha tolto Liverpool dalla propria World Heritage List.
Claire McColgan, Direttrice del settore Cultura del Liverpool City Council, però, non è d’accordo:
“Liverpool è un marchio internazionale; lo è sempre stato, che si tratti di calcio, musica o patrimonio artistico. Il 48% della nostra economia proviene dal turismo. Non possiamo fermarci. Abbiamo una nave da crociera sul molo, in questo momento. Liverpool è una città patrimonio mondiale: guardate a che punto siamo arrivati: milioni di persone sono passati da queste banchine, da tutto il mondo. Ma dobbiamo anche crescere”.
Ma la crescita moderna non piace all’Unesco.
Il sito abbandonato del Bramley Moore Dock sta per essere trasformato in un nuovo e moderno quartiere che comprenderà, tra le altre cose, il nuovo stadio dell’Everton, una delle due squadre cittadine di football (l’altra è il Liverpool).
Nel 2012, l’Unesco aveva avvertito che questa trasformazione avrebbe minato l’integrità del patrimonio mondiale di Liverpool.
Spiega Henrietta Billings, Direttrice di “Save Britain’s Heritage”:
“Ci sono reali preoccupazioni sulla custodia e la gestione di questa nuova. Ma va anche la pena di dire che c’è stato anche un notevole sviluppo e quest’area ha bisogno di essere rilanciata, ha bisogno di investimenti. Ma ciò che è cruciale è che il nuovo sviluppo rispetti la storia e costruisca su ciò che c’è già, piuttosto che sopraffarlo completamente”.
Unesco o no. Liverpool sta vivendo da due decenni una rinascita culturale e economica.
Negli anni ’80 era una città in profonda crisi, vittima di disoccupazione e hooligans, ma agli investimenti fatti dal governo britannico e dall’amministrazione comunale hanno rilanciato la città.
Lo storico Micheal Parkinson guarda verso il futuro:
“Negli ultimi 20 anni abbiamo effettivamente rifatto questa città. Abbiamo rifatto soprattutto il centro della città. Ora dobbiamo farlo con Liverpool nord. La parte più povera di Liverpool, la parte più povera del Regno Unito, la parte più povera d’Europa…”.
Le attrazioni a Liverpool ci sono sempre: come la mitica statua dei Beatles…
L’inviato di Euronews a Liverpool, Tadhg Enright:
“Ma ora che l’Unesco ha ufficializzato un avvertimento lanciato quasi 10 anni fa, gli ambientalisti sono preoccupati che la storia della città possa essere ulteriormente compromessa, visto che non c’è piu tanto da perdere. A parte il business, of course”.