DI GIANFRANCO MICALI
Come abbonato Rai, da alcune settimane, mi sono state sottratte due serate: al martedì su Rai uno e al giovedì su Rai tre, entrambe dedicate a Raffaella Carrà.
Per carità, non ho nulla contro di lei, e magari svariate persone saranno contente di rivederla.
Ma potendo tutti usufruire di Raiplay, non capisco perché chi desideri qualche novità, o essendo d’estate qualche replica più recente di Carramba che sorpresa, io debba essere privato di una libera scelta.
Sono pertanto creditore di un risarcimento: o monetario o di giustizia televisiva.
Perché trascurare nelle altre sere della settimana, ad esempio, gli scomparsi Corrado, Mario Riva, Mike Bongiorno o i viventi Pippo Baudo e Lorella Cuccarini?
In questo secondo caso se ne avvantaggerebbe il bilancio Rai, fortemente penalizzato dal non poter più riscuotere il canone con la bolletta elettrica e allo stesso tempo il padrone d’Italia Silvio Berlusconi e la sua Mediaset.