DI MICHELE PIRAS
L’Italia è prima per numero di roghi.
Bruciano l’Abruzzo, la Sicilia, la Calabria e nella mia Sardegna agli incendi e alle altissime temperature di #Lucifero si è aggiunta da due giorni una cappa infernale di sabbia che viene dal Nord Africa, che rende definitivamente l’aria irrespirabile.
Brucia da una settimana la Grecia.
Bruciano la Turchia e l’Algeria.
È opera dell’uomo, ben al di la dei casi di piromania accertata.
Il punto è che il clima è cambiato.
Che il Pianeta è surriscaldato, per quanto ancora in troppi, interessati al mero profitto o indifferenti che siano, lo neghino.
E queste condizioni, strutturalmente avverse, sono purtroppo quelle che stanno alla base del fatto che tutto prende fuoco con troppa facilità e con una velocità devastante.
È un estate di lutti e morte, sulle sponde del nostro Mare, con i suoi popoli ancora una volta, come sempre, legati dal medesimo destino.
E se non si affronterà il problema principale, se l’intero sistema economico non dovesse prendere atto della malattia di cui soffre la Terra, non sarà l’ultima.