DI MASSIMO RIBAUDO
Prima di tutto un invito ai giornalisti de Il Manifesto e alla presunta gente di sinistra: fate pace col cervello.
Non si possono attaccare gli Usa perché invadono uno Stato e poi attaccarli perché se ne vanno. E se ne sono andati senza sparare. Dovremmo fargli i
complimenti, per una volta.
“La democrazia non si esporta con la guerra”.
Esatto, Enrico Letta. Dopo venti anni avete dato ragione a Gino Strada. Lui purtroppo è morto, mentre Giuliano Ferrara, Tony Blair, Matteo Renzi e tanti altri fiancheggiatori della linea globalista neoconservatrice PURTROPPO ancora imperversano.
Applausi a Joe Biden: gli Stati Uniti non sono più e non sono mai stati i “gendarmi del mondo”.
E adesso mettiamo un punto. L’invasione dell’Iraq e dell’Afghanistan si sono entrambe svolte su PROVE FALSE, su palesi violazioni del diritto internazionale. Chi lo disse allora venne allontanato dalle più esclusive cerchie professionali e trattato come un appestato. La dottrina Bush-Blair, due criminali di guerra, era il fondamento politico-economico-finanziario del nuovo millennio e guai a chi si permetteva critiche.
“Abbiamo sbagliato tutti”, ora dice Angela Merkel. Macron chiude la porta ai profughi afghani e così faranno tanti altri. Non è, come scrivono i pigiatasti, diventare inumani. E’ accettare la realtà. Gli afghani, in stragrande maggioranza, VOGLIONO I TALEBANI.
Sono le popolazioni a decidere il loro benessere o la loro rovina, non Cina, Inghilterra, Russia e Stati Uniti.
Il globalismo è MORTO.
Purtroppo in Italia abbiamo un solo “capatosta” che non lo ha ancora capito: Matteo Renzi.