dI EMILIANO RUBBI
Nella pistola di Massimo Adriatici, l’ex assessore leghista alla sicurezza del comune di Voghera, c’erano dei proiettili vietati.
L’hanno reso noto i legali della famiglia di Youns El Boussettaoui, da lui ucciso.
Si tratta dei cosiddetti proiettili “dum dum”, illegali in Italia dal 1992 ed equiparati a delle armi da guerra.
In pratica: questo genere di proiettile, quando raggiunge l’obiettivo, si apre a raggiera per fare quanti più danni possibili.
Ora, uno si chiede: chi potrebbe mettere dei proiettili del genere all’interno di un’arma da fuoco per poi andarsene in giro a passeggio?
Matteo Messina Denaro? Pablo Escobar?
Un reduce americano della guerra in Vietnam convinto di vivere ancora in mezzo alla giungla circondato dai viet cong?
Un corriere dei narcos?
No.
Un omino di mezz’età che vive a VOGHERA.
Voghera, diosanto, Voghera, mica Tijuana.
Un posto dove il pericolo maggiore che si corre è quello di incrociare una casalinga che non fa statistica.
Ma lui girava lo stesso con in tasca una pistola carica di munizioni vietate pensate per maciullare le interiora del loro bersaglio.
Hai visto mai che si fosse trovato a incrociare uno straniero ubriaco e disarmato.
Ecco, questa storia raccapricciante spiega meglio di mille parole come funziona quel leghismo che ha dato rifugio politico e ideologico a una serie di nostalgici del fascismo, semplici idioti e vigilantes convinti di doversi difendere da una minaccia inventata come la famosa “invasione”.
I dati sui furti, le rapine, gli omicidi, gli stupri, nel nostro paese calano da anni.
Ogni anno ce ne sono di meno.
Ma loro seguitano a parlare di “sicurezza” e di “emergenze” immaginarie.
E questi sono i risultati.