DI CLAUDIA SABA
Ancora un femminicidio che si va ad aggiungere al numero delle donne vittime di mariti, compagni e amanti.
Questa volta è accaduto a Noventa Vicentina dove Rita Amenze, una donna nigeriana di 31 anni, è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco dall’ex marito, italiano, nel parcheggio dell’azienda dove lavorava.
Anche questa volta, lei aveva deciso di separarsi.
L’ex marito, dopo averla uccisa, è fuggito con l’auto facendo perdere ogni traccia di se’.
Attualmente e’ ricercato dai carabinieri.
Secondo gli inquirenti si è trattato di un vero e proprio agguato.
Rita, appena scesa dalla sua auto, è stata colpita con quattro proiettili nel parcheggio dell’azienda in cui lavorava.
In 4 giorni tre donne uccise e una terza in fin di vita.
E le parole non bastano più a raccontare sempre le stesse tragedie, con le stesse identiche modalità.
Una donna che muore, non fa più scandalo, non preoccupa più nessuno e passa quasi inosservato.
Si legge di “un altro femminicidio”, giusto il tempo necessario di capire a chi e dove sia accaduto, e poi si passa oltre.
Fino alla prossima vittima.
Non esiste un modo migliore di un altro per gridare aiuto.
Ma occorre urlare più forte.
Continuare a farlo fino a quando lo stato non smetterà di “proteggere” i carnefici con la sua indifferenza.
Questo massacro va fermato.
Adesso basta, basta davvero.