DI LIDANO GRASSUCCI
Mi si affardella il giorno, mi angoscia la notte. Ogni cosa inizia a turbare. Sento battere il cuore, distintamente e mi domando… se smettesse? Mi lascio andare e cerco di dormire nel giorno, il sonno è pesante mi schiaccia.
Debbo uscire da questo affanno e allora scrivo, poi invento, poi recupero il vero che avevo perso.
Se tutto finisse qui? Da un lato lo preferirei, del resto altro c’è? Cosa potrebbe esserci?
Son contento di morire ma mi dispiace
Mi dispiace di morire ma son contento
Son contento di morire ma mi dispiace
Mi dispiace di morire ma son contento
Gigi Proietti, Ho detto al sole
Cosa potrebbe esserci? Veleno, veleno a far patire i miei giorni. Acido a corrodere ogni mio pensiero, o?
O? Se fosse che potrei incontrare me, per un tratto breve, e parlarmi apertamente senza mentirmi. Ma sono sicuro che mi distrarrei ancora a seguire qualche cosa che val la pena seguire. La pena. Se mi offrisse vino la vita? Vino, solo vino, sai che bevute per cui varrebbe la pena di non sentir pene.
Mio padre aveva un bottiglia da due litri, bianco, si sentiva lo zolfo e ci parlava, mio nonno aveva fatto lo stesso. Io mi sono nascosto e mentre lo vedo abbassarsi di livello sto bene per quel che resta, ma non dite il segreto.
A modo mio avrei bisogno di sognare anch’io
A modo mio avrei bisogno di carezze anch’io
Lucio Dalla, Piazza Grande
Apro un giornale un Papa dice “Sono ancora vivo” e ti fa sentire una fortuna. Lontano una donna da perderci la luna ti saluta come si saluta un mulinello di un vento impazzito e l’illusione è una carezza.
Cosa altro potrebbe accadere?